Gedichte

Livia Neri hat nicht nur Romane geschrieben, sie ist auch Lyrikerin und hat seit 1994 eine Sammlung von Gedichten zusammengestellt, die allerdings - bis auf ganz wenige Ausnhamen - bisher unveröffentlicht sind. Die Sammlung trägt den Titel:
La scatola dei bottoni.
Der Titel wie auch die Gedichte wurden bisher nicht übersetzt.


Leseproben:

La scatola dei bottoni

La scatola dei bottoni,
che mi dava mia madre
per giocare a letto
quando ero malata,
l'ho ritrovata
dimenticata in un cassetto.

Quel bottone rosso
di un vestito di seta
che le piaceva tanto.
Un vestito sfacciato,
molto scollato:
lo ha scartato
con grande rimpianto.

Tre bottoni grigi
della pelliccia di petit gris.
Sembrava una granduchessa
quando l'indossava:
l'ammantellava,
l'accarezzava
da far tenerezza.

Lo spillone
del cappellone
che lei portava
con la veletta:
la circondava,
la celava,
come una nuvoletta.


I bottoncini bianchi
del mio vestito
della Prima Comunione
sono legati insieme
come una collanina.
Ma dov'è la bambina
con la coroncina,
genuflessa con devozione?

Di mio fratello
c'è rimasto
un bottone celeste
di un cappottino
di panno fino,
color del lino,
solo per le feste.

Fra tutti gli altri
un gran numero di bottoni neri
mi vengono fra le dita:
vedo la nonna nerovestita,
sempre intormentita
da malanni seri.

Mi richiama
la madreperla
che i bottoni adorna
delle camicie
a un tempo felice,
che più non ritorna.

Maggio 1995

Alba

Tra una notte
che non vuole finire
e un giorno
che stenta a cominciare:
un ciangottare lieve e sommesso
rompe la quiete opalescente
dell'alba.

Maggio 1996

Aurelia

Un raggio di sole
si è impigliato nell'oro
dei tuoi capelli.

I tuoi occhi sereni
hanno rubato
l'azzurro
di un cielo di marzo.

Il tuo riso argentino
risuona festoso
come il tintinnio
della campana di Pasqua.

Leggiadra e fiduciosa
muovi i tuoi primi passi
sul cammino della vita.

Gennaio 2002




       
       

Crepuscolo

Amo quell'ora intima e solenne,
quando la sera cala sulla terra affaticata.
Quando vapori d'ombra
ti avvolgono come un velo ovattato.
E le cose che vedi
non hanno più colore,
e le voci che credi di udire
non hanno più suono,
e le persone che ti vengono incontro
non hanno più corpo.
Quando le prime luci che si accendono
confortano il cuore sgomento.
Amo l'aere immobile e silente
senza respiro, quando l'anima è sola.
Amo l'attimo ineffabile e fuggente
del trapasso, quando il cielo scolora.
Amo l'ultimo bagliore di fuoco ad occidente
che promette un nuovo giorno.

Settembre 1995

Terra di San Francesco

L'oro dei tuoi santi.
Il bruno saio dei tuoi fraticelli.
L'asinello bigio dietro alla mangiatoia.
Il bianco velo delle spose.
L'argento degli ulivi.
Il verde della macchia.
Il giallo del grano maturo.
Albe di madreperla.
Tramonti di fuoco.
L'azzurrino sfumato dei colli.
Il grezzo muro dei casolari.
La mole massiccia dei campanili.
Il turchino del cielo.
Il colore della terra.
Terra di san Francesco.

Febbraio 1995

       
       

Kosowo

Bambino senza sorriso
ti vedo dipinti sul viso
gli orrori
del Kosowo

Bambino senza nome,
ti hanno buttato sul gommone,
hai conosciuto gli orrori della traversata
sull'acqua gelata
dell'Adriatico.

Bambino senza futuro,
hai cercato invano un posto sicuro
nel centro di raccolta.
Hai trovato solo disperazione e rivolta,
tra gente
indifferente,
sulla terra promessa

Sul viso
senza sorriso
vedo i segni delle bastonate.
Tua madre
vuol far di te un accattone
per destar compassione
tra gente
indifferente
che non vuol sapere il tuo nome,
sulla terra promessa.

Perugia, 18 febbraio 1999
(Pronto Soccorso del Policlinico di Perugia)

 

La leggenda di Natale

Gloria in excelsis Deo!
In terris pax hominibus bonae voluntatis!

La leggenda del Santo Natale
non è mai nuova, è sempre uguale:
il Bambino nella mangiatoia
porta la pace, porta la gioia.
Anche la pace ci vuole donare,
ma gli umani non la sanno afferrare.

Ogni scusa è buona per fare una guerra,
- in cielo, in mare e sulla terra -
e mentre gli uni gridano "Pace!",
ci sono altri che attizzan la brace.

Con una bomba distruggono tutto,
spargono ovunque terrore e lutto.
Scacciano pace, gioia e speranza,
seminano odio, odio ad oltranza.

Se sulla terra manca l'amore
si spegne la luce, si spegne il calore.
Il nostro pianeta freddo ed oscuro
precipita verso un incerto futuro.

Ascoltiamo la leggenda di Natale,
per quanto frusta, pur sempre uguale:
il Bambino nella magiatoia
porta speranza, porta la gioia.
Amore e pace ci vuol anche donare
e noi dobbiamo saperli afferrare.

Natale 2006

       


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